Sopra di te.

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mercoledì 30 novembre 2011

dal disturbo fittizio per procura, alla suggestione psichiatrica

Disturbo Fittizio per Procura - dal DSM con "amore"

Caratteristiche



La caratteristica essenziale è la produzione deliberata o simulazione di segni o sintomi fisici o psichici in un’altra persona che è affidata alle cure del soggetto. Tipicamente la vittima è un bambino piccolo, e il responsabile è la madre del bambino. La motivazione di tale comportamento viene ritenuta essere il bisogno psicologico di assumere, per interposta persona, il ruolo di malato. Sono assenti incentivi esterni per il comportamento, come ad esempio vantaggi economici. Il comportamento non risulta meglio attribuibile a qualche altro disturbo mentale. Il responsabile induce o simula lo stato di malattia o il processo patologico nella vittima, e quindi richiede cure mediche per la vittima, affermando di non sapere nulla circa le cause del problema. Le più comuni condizioni indotte e simulate includono vomito o diarrea, arresto respiratorio, asma, disfunzione del sistema nervoso centrale (per es., convulsioni, mancanza di coordinazione, perdita di coscienza), febbre, infezione, emorragia, compromissione del processo di crescita, ipoglicemia, alterazioni degli elettroliti ed esantemi. La simulazione, nella vittima, di disturbi mentali è riportata meno frequentemente. Il tipo e la gravità dei segni e dei sintomi sono condizionati solo dal grado di conoscenze mediche e dalle opportunità del perpetratore. I casi sono spesso caratterizzati da un decorso clinico atipico nella vittima, e da reperti di laboratorio incongruenti, che risultano in disaccordo con lo stato di salute apparente della vittima.
La vittima è di solito un bambino in età prescolare, per quanto anche i neonati, adolescenti o adulti possono essere usati come vittima. Con i bambini più grandi, va presa in considerazione la possibilità di collaborazione con il perpetratore nella produzione dei segni e dei sintomi. Il responsabile riceve la diagnosi di disturbo fittizio per procura (per interposta persona). Per la vittima si può registrare, se è il caso, T74.1 Maltrattamento Fisico del Bambino [995.5] oppure T74.1 Maltrattamento Fisico dell’Adulto [995.81]. Nel caso di collaborazione volontaria, può risultare appropriata una diagnosi aggiuntiva di Disturbo Fittizio per il collaboratore.


Sottotipi

Il Disturbo Fittizio viene registrato secondo il sottotipo che meglio corrisponde ai sintomi predominanti.





Con Segni e Sintomi Psichici Predominanti [300.16]. Questo sottotipo corrisponde a un quadro clinico in cui predominano i segni e i sintomi psichici. È caratterizzato dalla produzione intenzionale o dalla simulazione di sintomi psichici (spesso psicotici) che depongono per un disturbo mentale.
Lo scopo del paziente è apparentemente quello di assumere il ruolo di “malato”, e non risulta altrimenti spiegabile alla luce delle circostanze ambientali (a differenza dei casi di Simulazione). Depongono per questo sottotipo la presenza di una sintomatologia multiforme, che spesso non corrisponde a un quadro sindromico tipico, decorso e risposta al trattamento inusuali, e il peggioramento dei sintomi nei momenti in cui il paziente sa di essere osservato. I soggetti con questo sottotipo di Disturbo Fittizio possono lamentare problemi quali la depressione e idee di suicidio a causa della morte del coniuge (anche se l’evento luttuoso non riceve conferma da parte di altre fonti di informazione), perdita della memoria (sia recente che remota), allucinazioni o deliri, sintomi di Disturbo Posttraumatico da Stress, e sintomi dissociativi. Alcuni soggetti possono riconoscere dalle domande dell’esaminatore i sintomi da adottare nel corso di un esame dei vari sistemi. Viceversa, essi possono risultare estremamente negativistici e poco collaborativi quando interrogati. Il quadro solitamente risponde alla concezione che il soggetto ha del disturbo mentale, e può risultare diverso da tutte le categorie diagnostiche riconosciute.


Con Segni e Sintomi Fisici Predominanti [300.19]. Questo sottotipo corrisponde a un quadro clinico in cui predominano segni e sintomi che sembrano appartenere ad una condizione medica generale. Comuni problemi clinici che possono essere simulati o prodotti includono l’infezione (per es., ascessi), la compromissione del processo di cicatrizzazione di una ferita, il dolore, l’ipoglicemia, l’anemia, l’emorragia, gli esantemi, i sintomi neurologici (per es., le convulsioni, le vertigini o gli svenimenti), il vomito, la diarrea, le febbri di origine non determinata ed i sintomi di malattia autoimmune o del tessuto connettivo. La forma più grave e cronica di questo disturbo è stata denominata ‘‘sindrome di Münchhausen’’, che ha come elementi nucleari i ricoveri ricorrenti, la peregrinazione (viaggiare) e la pseudologia fantastica.
Tutti gli apparati sono bersagli potenziali, e i sintomi presentati trovano un limite solo nelle conoscenze mediche, nel grado di sofisticatezza, e nella immaginazione dell’individuo.


Con Segni e Sintomi Fisici e Psichici Combinati[/B] [300.19]. Questo sottotipo corrisponde a quadri clinici in cui sono presenti sintomi e segni sia fisici, sia psichici, ma nessuno dei due predomina.




Manifestazioni associate


I fattori stressanti della vita, come il dissapore cronico familiare, possono essere presenti. I perpetratori possono mostrare menzogna patologica (o pseudologia fantastica) quando descrivono le esperienze quotidiane o richiedono cure mediche per la vittima. Essi hanno spesso notevole esperienza nel campo della salute, e sembrano prosperare maggiormente negli ambienti medici.
Sono spesso insensibili nei confronti dei loro bambini quando non sanno di essere osservati. Le vittime possono andare incontro a tassi significativi di morbidità e di mortalità in conseguenza delle condizioni indotte o dei problemi associati, quali le complicazioni iatrogene da farmaci, i test diagnostici e le procedure chirurgiche. Con la crescita, presentano un rischio maggiore di sviluppare Disturbi Fittizi o problemi emotivi o di comportamento che possono includere difficoltà nelle capacità di attenzione e di concentrazione, performance scolastica compromessa o sintomi di Disturbo Post-traumatico da Stress. Il perpetratore è solitamente la madre, mentre il padre appare di solito poco coinvolto. A volte, tuttavia, il padre o marito può collaborare con la madre o può agire da solo. Il responsabile può anche essere un coniuge o una persona curante (per es., una baby sitter, una nonna o una matrigna). I responsabili possono avere una storia di maltrattamenti subiti. Possono essere presenti Disturbi Somatoformi e Disturbi di Personalità.
Il disturbo qui proposto spesso coesiste con un Disturbo Fittizio, che risulta di solito silente nei periodi in cui il perpetratore riesce a indurre o simulare una malattia fittizia nella vittima. Se messi di fronte alle conseguenze del loro comportamento, i responsabili possono divenire depressi e tentare il suicidio. Qualcuno si arrabbia con i sanitari, nega le accuse, tenta di portar via la vittima dall’ospedale contro il parere dei medici e va a cercare le cure di altri operatori, anche a distanze considerevoli. I responsabili possono andare incontro a imputazioni penali che vanno dal maltrattamento all’omicidio. Tipicamente i perpetratori si concentrano su una vittima alla volta, sebbene altri familiari o altri soggetti possano essere stati o divenire vittime.


Prevalenza
Vi sono poche informazioni sulla prevalenza del Disturbo Fittizio. Le tecniche epidemiologiche standard sono ostacolate dal fatto che il Disturbo Fittizio coinvolge sempre l’inganno e qualche volta anche la peregrinazione, e così spesso non viene riconosciuto. D’altra parte, la forma cronica del disturbo può essere sovraregistrata perché gli individui affetti si presentano a medici diversi in ospedali diversi, e spesso sotto nomi diversi. I dati migliori indicano che, in grandi strutture ospedaliere, il Disturbo Fittizio è diagnosticato intorno all’1% dei pazienti che vengono visitati dagli operatori della salute mentale. La prevalenza sembra essere maggiore negli ambienti di trattamento altamente specializzati. I quadri clinici con Segni e Sintomi Psichici Predominanti vengono descritti molto meno comunemente di quelli con Segni e Sintomi Fisici Predominanti.




Decorso


Il decorso del Disturbo Fittizio solitamente consiste di episodi intermittenti. Meno comuni sono un singolo episodio o una malattia cronica persistente. L’esordio avviene usualmente nella prima età adulta, spesso a seguito di un ricovero per una condizione medica generale o per un altro disturbo mentale. Nella forma cronica del disturbo i ricoveri abituali possono diventare uno stile di vita continuativo.




Diagnosi differenziale


Nel DSM-IV un soggetto (cioè il perpetratore) il cui quadro clinico corrisponde a questi criteri di ricerca dovrebbe essere diagnosticato come portatore di un Disturbo Fittizio Non Altrimenti Specificato. Il disturbo fittizio per procura deve essere distinto da una condizione medica generale o da un disturbo mentale presenti nel soggetto giunto per il trattamento. Il disturbo fittizio per procura deve anche essere distinto dagli abusi fisici o sessuali che non sono motivati dall’obbiettivo di assumere per via indiretta il ruolo di malato. La simulazione differisce dal disturbo fittizio per procura per il fatto che la motivazione alla produzione dei sintomi nella Simulazione è un incentivo esterno, mentre nel Disturbo Fittizio gli incentivi esterni sono assenti. I soggetti Simulatori possono chiedere il ricovero di una persona affidata alle loro cure, dopo aver prodotto dei sintomi, nel tentativo di ottenere qualche risarcimento.




Dopo questa bella lezione all'università, l'ultima grazie a dio, o al prof. di psichiatria che è stato veloce, sono andata per l'ennesima volta a disturbarlo, anche se lui questa volta sembrava contento del mio ragionamento.


Naturalmente ve lo scrivo in italiano.


Professore, ma un disturbo fittizio della personalità, puo' essere indotto da uno psichiatra o da uno psicologo?
"si, dice lui"
e poi non è che cio' diventa parte della personalità del paziente?
"si"
ma come, per ogni diagnosi senza fMRI, senza EEG, c'è il rischio che il ragazzino di 18 anni- giovane adulto, possa sviluppare un disturbo della personalità per colpa di chi dovrebbe aiutarlo?
"si. e' uno dei grandi problemi della psichiatria, io personalmente preferisco non dare diagnosi ai giovani di 18-25 anni, ma so che i miei colleghi non si fanno tanti scrupoli".


Grazie prof. Kurt, mi ha detto quello che gia supponevo. Siccome non ho la laurea di psichiatra ma l'etichetta da paziente non mi crede nessuno, se non coloro che gia se ne sono "ammascati"( coloro che se ne sono accorti). Se il mio blog lo scrivesse lui, gli darebbero piu' retta che a una paziente. Anche fra qualche anno, quando saro' psicologa dovro' cercarmi uno psichiatra che avra' voglia di aiutarmi. Io spargo la voce, i responsabili devono rendersi conto di cio' che fanno. Basta leggersi la loro "bibbia" per rendersene conto. Si devono fare i collegamenti nelle cose, non impararsi le cose a memoria!caspita!


Ok, ho l'amigdala iperattiva, almeno a 10 anni avevo un EEG ansioso, e secondo studi cio' "provoca" un disturbo della personalità, che poi non c'è causa-effetto nell'avere una amigdala iperattiva e il presentarsi di un disturbo. Semmai c'è una covariazione tra le 2 variabili, ma se il disturbo mi viene diagnosticato a 19 anni, nel pieno della mia ribellione, allora guardatemela questa amigdala, vedeste che bella che l'è!!!!!Perchè non la volevate vedere?Avete visto troppe amigdale voi dottori, che una in piu' non ha il suo fascino?eppure all'università eravate ancora affascinati dal cervello umano, che è successo dopo?Avete capito che con la motivazione intrinseca non si va avanti? 


comunque Vi ringrazio, gentili signori, di avermi dato gli strumenti per farvi il cosiddetto culo!



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