Tornando indietro nel tempo, da bambina non mi sono mai chiesta cosa volessi davvero fare da grande: forse ero troppo positiva ma ho sempre visto mille occasioni davanti a me, forse è per questo che ho avuto una gioventu' cosi' turbolenta. Forse per quello sono sempre stata un'anima in pena alla continua ricerca di nuovi stimoli e di emozioni forti e forse per questo ho trovato il coraggio di fare certe scelte solo da grande, e per di piu' in Belgio!
Alle elementari mi dicevano : "questa bambina disegnera' i fumetti da grande", poi avrei dovuto studiare lingue, poi avrei dovuto semplicemente trovarmi un lavoro e darmi una calmata, invece no, io studio ma continuo a non calmarmi interiormente. Come ha detto il mio professore di psichiatria : "Siamo tutti un po Borderline, tutti abbiamo dei tratti di qualcosa, è questo che colora il mondo".
Bravo, finalmente uno psichiatra che mi sta simpatico.
Abbiamo anche discusso brevemente riguardo al diagnosticare i ragazzini con l'etichetta del disturbo della personalità. A quanto pare in Belgio non si fa, almeno lui non lo fa: ho avuto la conferma di quello che credevo:
1) ho trovato tanti psichiatri e psicologi incompetenti nella mia vita, schiavi della routine e dell'industria farmaceutica.
2) La personalità non si ferma quando hai 18 anni: il comportamento si modifica, affinché il disturbo non si sviluppi, ed anche se si sviluppa, non è detto che si resti in una maniera o in un'altra: siamo in continuo cambiamento e finché c'è generatività(per citare Erikson, ma anche perche' la parola generatività è bellissima) non c'è una personalità DECISIVA anche perché la personalità è un costrutto psicologico : se tutto va bene nel cervello, come si fa ad avere una malattia mentale? Perché dobbiamo prendere medicine se i neurotransmettitori fanno il loro lavoro? Perche' non far laureare chi ha il Dono di poter essere psicologo e non chi ha fortuna a colorare la casella giusta durante gli esami a risposte multiple?
Come dice il mio ragazzo "L'universo è perfetto"........
Come dico io: "Noi no."
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